La problematica della sostenibilità energetica, sia sotto il profilo ambientale, che degli approvvigionamenti e dei costi di produzione è da tempo ben presente in molti ambenti accademici, professionali e socio politici. In considerazione di ciò, già nel 2008 il Parlamento europeo aveva approvato il cosiddetto “Pacchetto clima-energia, obiettivo: 20, 20, 20”, e precedentemente il legislatore nazionale aveva previsto diverse iniziative e importanti agevolazioni, in particolare, sotto forma di detrazioni fiscali per gli interventi finalizzati all’efficienza energetica degli edifici. Più recentemente con la direttiva 27/2012 il Parlamento europeo ha stabilito un quadro comune di misure per la promozione dell’efficienza energetica nell’Unione e in Italia si sono stabilite le strategie energetiche nazionali, ponendo come primo punto ancora l’efficienza energetica. Alcuni dei luoghi dove è possibile realizzare importanti risparmi energetici, attraverso interventi di riduzione della dispersione di calore e con una maggiore efficienza della climatizzazione, sono gli edifici. Pertanto intervenire sulla riqualificazione energetica dei fabbricati privati e pubblici è una priorità di concreto intervento. Le azioni fin qui realizzate hanno riguardato in particolare le costruzioni nuove, e solo molto parzialmente quelle esistenti, in massima parte con interventi di sostituzione degli infissi che, come noto, non danno di per se il miglior contributo alla riduzione della dispersione di calore delle abitazioni.
In Italia ci sono 13.800.000 edifici di cui 12,2 milioni adibiti a usi residenziali, l’80% dei quali di proprietà delle famiglie; di questi edifici oltre il 90% necessiterebbe di interventi di efficienza energetica. Fatte le dovute proporzioni si può intuire quale ruolo possono esercitare le famiglie per raggiungere l’obiettivo di ridurre lo spreco di energia. Tenuto conto che questi interventi, grazie anche alle incentivazioni pubbliche, hanno un rientro nel breve/medio termine dell’investimento, tutte le famiglie possono trarre veri benefici sia di carattere economico, di comfort micro ambientale, che di valorizzazione dell’immobile. Benefici importanti si determinano anche per l’economia locale, per l’ambiente e inoltre si riducono la dipendenza e i costi da importazione dei prodotti energetici fossili.
Sarebbe quindi auspicabile sviluppare quanto prima varie iniziative per stimolare le famiglie a investire nella propria abitazione nella direzione dell’efficienza energetica, renderle consapevoli delle opportunità, della possibilità di effettuare un intervento che nel tempo si rivelerà profittevole e utile per tutti. Queste iniziative dovrebbero essere attuate, attraverso un ampio programma di comunicazione e sensibilizzazione, soprattutto con mezzi innovativi e con un carattere diverso dalla pubblicità tradizionale, in quanto qui non si tratta di pubblicizzare un marchio o un prodotto; nel nostro caso si tratta di un impegno di spesa importante che normalmente viene ponderato a lungo dalle famiglie e viene interiorizzato con una scelta più articolata e complessa ed eventualmente decisa attraverso un convincimento culturale, di interesse e di prospettiva. L’impegno quindi dovrebbe essere quello di indirizzare, di informare e formare, oltre che di assistere e tutelare le famiglie che intendono investire nella direzione dell’efficienza energetica della propria abitazione.